di
Il
desiderio di conoscere meglio Maria, la madre di Gesù, è nato nel mio cuore a
Fatima durante un pellegrinaggio nella ricorrenza della Sua ultima apparizione
ai tre pastorelli. Da allora il Suo pensiero ha accompagnato le mie giornate e
quando è venuta la quaresima ho voluto vivere con Lei il suo dolore che sentivo
mio. Così ogni settimana scrivevo un “quadro” della Sua passione e mi sembrava
di gioire, tremare, sperare, soffrire insieme a Lei.
Quando è arrivato il giorno della
Resurrezione ho capito che Maria era cambiata, non era più solo la madre
di Gesù, era diventata la madre di tutti noi e il suo essere “Regina”
significava che si era fatta carico di tutti i nostri dolori.
|
Primo Quadro
La voce di Maria
Icona
della Vergine Maria
conservata nella tomba di Gesù
nel
Santo Sepolcro a Gerusalemme
Dove sei andato figlio mio?
Non ti ho trovato stamattina,
il giaciglio era ancora caldo
ma tu non c’eri più.
Ti ho cercato per tutta la dimora,
sono scesa in bottega,
gli attrezzi erano tutti a posto,
il lavoro non finito era sul bancone
ma tu non c’eri più.
Sono corsa fuori a domandare
e ho saputo che all’alba
ti sei incamminato nel deserto.
Qualcuno ti ha seguito da lontano,
ti ha visto arrampicare tra le pietre
e sparire nella solitudine
di quelle terre desolate.
Perché figlio mio non me lo hai detto?
Cosa farai lassù senza coperte?
La notte è gelida, ti raffredderai!
Non avevi con te bisaccia,
non ti sei portato da mangiare.
Quei luoghi sono infestati da briganti,
potresti fare qualche brutto incontro.
Povero cuore mio, perché mi hai fatto
questo?
Forse avevi bisogno di pregare,
di stare in comunione con Dio Padre,
sentivi il richiamo del suo amore,
volevi appartarti insieme a lui.
O Dio, Padre nostro che tutto vedi e
senti,
il mio animo è così turbato,
faccio dei sogni strani,
ho dei presentimenti,
so che un periodo terribile è iniziato.
Mi appare la lama di una spada,
brilla nella notte
di una luce bianca che mi abbaglia,
non capisco che sia,
mi ricorda le parole di un vecchio
che un giorno ormai lontano
sulla soglia del Tempio mi ha fermata
e mi ha detto come per profezia:
“una spada trapasserà il tuo cuore”,
cosa intendeva mai?
Perché brilla così questa visione?
(...)
Secondo Quadro
La
Madonna racconta a una amica.
Affresco del Santuario
di Betfage
Gerusalemme
(...) ho avuto una visione:
Gesù era su un monte,
con lui vi era Pietro, Giacomo e
Giovanni.
Si accompagnava a due persone
sconosciute,
sembravano Elia e Mosè,
dicevano delle cose oscure,
parlavano della Gerusalemme nuova
che venuta dal cielo
avrebbe dovuto essere compiuta
e della dipartita di Gesù.
Mi sono spaventata.
Mi lascerà una volta ancora,
… questo mio figlio non mi appartiene
più!
Improvvisamente una nube li ha coperti
e dalla nube è uscita una voce
che aveva l’intensità di un tuono
e come se mille fulmini avessero acceso
il cielo
una luce abbagliante
si è impossessata di quel luogo.
Il mio Gesù si è trasfigurato,
brillava come un sole!
Le sue vesti erano candide
e il suo viso era così bello,
splendeva come la stella del mattino,
i capelli gli ricadevano sul collo
in boccoli del color dell’ebano,
erano tornati quelli
che io pettinavo da bambino.
I suoi occhi emanavano dolcezza
scintillavano di pagliuzze d’oro,
di sfumature di verde e di nocciola,
mentre il suo sguardo
sembrava volesse abbracciare tutte le
creature(....)
(...)
Dio mio, ho pregato,
questo tuo figlio
è stato generato nel mio seno
lo hai voluto affidare alle mie cure,
ma non è mio,
non mi appartiene;
appartiene solo al tuo progetto
ch’io non conosco ancora
ma presagisco già.
Dovrò soffrire vero?
E’ questo che tu vuoi?
io sono pronta a farlo se tu lo
chiederai.
Nel momento in cui ti dissi sì
ho messo la mia volontà nelle tue mani.
Aiutami a non temere,
a esser pronta quando mi chiamerai,
io ti darò la vita
e se quella spada trapasserà il mio
cuore
fai che il mio sangue
si tramuti in nettare di fiore,
che lo squarcio della mia ferita
mandi il profumo
di tutte le essenze più inebrianti,
che le mie lacrime
diventino una cascata di diamanti
e dal mio dolore
prendano il volo stormi gioiosi di
colombe
a tuo vanto e gloria mio Signore.
Così ho pregato amica mia,
però sono turbata,
ve lo confesso,
mi sono offerta a Dio
ma ho il cuore di una mamma e ho paura
(...)
Terzo Quadro
Gesù visita sua madre
Il Pretorio di Pilato
Gerusalemme
(Gesù) - Madre adorata,
sono venuto a salutarti
perché prima di andar via devo parlarti,
voglio che tu sappia
cosa succederà nella mia vita.
E’ giunto il mio momento,
il Padre mi ha chiamato
e io vado a preparare la sua strada.
Dovrò lasciare a te la nostra casa,
lasciare la tua mano che mi guida,
rinunziare al tuo bacio sulla fronte.
Non potrò più sentire il tuo canto la mattina,
né seguire la leggerezza
del tuo passo tra le stanze.
Non potrò più ammirarti
quando ti pettini i capelli
e con mano gentile
li intrecci in ghirlande sopra il capo.
Ti porterò nel cuore madre mia,
non mancherò per molto,
vado a prepararti un posto nel mio Regno,
tu là sarai regina,
sarai invocata da tutte le nazioni
e tra gli angeli di Dio sarai glorificata.
Ma prima che si compia tutto questo
avverranno fatti che non comprenderai
e tu dovrai accompagnarmi nel silenzio,
fare tacere il cuore che si spezza.
Quando i tuoi occhi mi fisseranno attoniti
e le lacrime ti solcheranno il viso
ti prego chiudili,
non voglio guardarli mentre piangi,
non voglio vederti mentre soffri,
stammi lontana,
non aggiungere pena al mio dolore.
Sii forte, non temere,
tu rimarrai con me per sempre nell’eternità.
Sono venuto al mondo nel tuo seno,
la mia nascita era stata profetata,
il tuo nome era già scritto in cielo
e l’angelo te l’aveva rivelata!
Il tempo è questo.
Il Figlio è pronto con la spada in mano.
Quando sarò innalzato sulla croce
lascerò a te le volontà:
riceverai il genere umano nelle mani,
sarà questa per te l’eredità.
(Maria) Figlio, Gesù, bambino mio
non comprendo a fondo le parole che mi dici
ma ho fiducia in te.
So che appartieni al Padre,
so che sei il suo dono per l’umanità,
mi hanno parlato di un agnello immolato,
del suo sangue versato.
Va’ figlio mio,
ti benedica Dio, ti benedico io.
Ma prima di partire
lascia ch’io passi ancora la mia mano
tra i tuoi capelli neri,
fammi posare un bacio sulla tua fronte stanca,
voglio accarezzare la tua barba
che inizia a mostrare qualche piuma bianca.
Dischiudi la tua bocca in un sorriso,
il tuo viso s’illumina d’amore quando ridi,
socchiudi gli occhi
come quando piccino ti addormentavi
con il capo chino sulle mie ginocchia,
voglio cantarti quella nenia
che ti piaceva tanto da bambino,
amore la ricordi?
“… vedo volare in alto le farfalle
dipinte dalla mano del buon Dio
dammi la tua mano piccolino
ti insegnerò a volare bimbo mio …”
(....)
Quarto Quadro
Le donne si stringono
intorno a Maria.
La deposizione di Gesù - Santo Sepolcro-
Gerusalemme
(Donne)
Maria, Maria, avete udita la notizia?
Gesù ha lasciato la Galilea
e si è avviato al di là del Giordano!
Quante cose stanno succedendo!
Gesù è un profeta,
forse è il Santo benedetto del Signore,
forse è il Cristo,
è il figlio di Dio mandato sulla terra,
spiegateci Maria,
siete sua madre,
noi non comprendiamo.
La gente lo segue,
opera miracoli,
guarisce i lebbrosi,
scaccia gli spiriti immondi dagli indemoniati,
restituisce la vista ai ciechi!
Venite con noi Maria
seguiamolo in silenzio,
se incontra la sua madre
ne rimarrà contento.
(Maria) Vengo,
sono già pronta,
vi aspettavo,
sapevo che sareste venute a raccontarmi
e speravo che avreste preso voi
la decisione di invitarmi,
ecco prendo il mantello.
Ho messo una pagnotta nel paniere
e qualche frutto secco,
li spartiremo tra noi lungo il cammino.
Da che parte andiamo?
Dirigiamoci verso la Giudea,
Gesù andrà a Gerusalemme,
me lo ha detto prima di partire.
Aveva un viso triste
e mi ha chiesto di seguirlo da lontano,
non vuole che l’incontri nel suo viaggio.
Gliel’ho promesso,
devo mantenere la parola.
Eccolo laggiù, guardate donne!
E’ lui circondato da bambini,
li abbraccia e se li stringe al cuore!
Il più piccino si è seduto sulle sue ginocchia,
lo fa trotterellare,
quanto è bello!
E l’altro, gli si è afferrato al collo,
cerca di baciarlo sulla guancia,
ecco, Gesù lo guarda e gli sorride.
Vedete con che tenerezza
posa la mano sul suo capo e lo accarezza?
Ora si è alzato,
impone la mano su di loro,
li sta affidando al Padre.
(....)
(Maria) Certo passa Gesù
se tanta gente si è assembrata qui,
attendiamo anche noi(…)
Eccolo,
riconosco la voce,
è allegra, piena di armonia,
sempre ridente e forte,
apre alla gioia il cuore che l’ascolta.
Si è accorto di Zaccheo,
scendi in fretta da lì, gli dice,
questa sera dovrò fermarmi a casa tua.
Il mio Gesù, si ferma con tutti
anche con i peccatori,
sono tutti fratelli,
sono tutti amici,
non fa mai distinzioni,
è sempre stato così anche da bambino.
Mamma, mi diceva quando era giovinetto,
io salverò anche chi è perduto
perché Dio Padre me li ha affidati tutti.
Sono certa che questo pubblicano si convertirà,
restituirà ciò che ha rubato
e dividerà con i poveri i suoi beni.
Nessuno è più lo stesso quando incontra Gesù.
Quinto Quadro
L’incontro di Maria con l’adultera
salvata da Gesù e il viaggio a Betania
Unzione del corpo di Gesù
Santo Sepolcro - Gerusalemme
(Donna) Madonna, siete voi la mamma di Gesù?
Lasciate ch’io m’inginocchi innanzi a voi,
lasciate che io vi baci i piedi.
Io non sono degna
di parlarvi perché ho peccato,
ma il figlio vostro diletto mi ha salvato.
Io passerò la vita a ringraziare Dio.
Voglio seguirvi,
servirvi in ogni ora della mia giornata,
starvi vicina,
vi prego mia Signora, non mi mandate via!
(Maria) Figlia mia alzatevi,
raccontatemi la vostra storia,
cosa mi avete detto?
avete incontrato forse il mio Gesù?
Dov’era? Come stava?
Sono in ansia per la sua salute.
(Donna) L’ho visto vicino al Tempio
sul Monte degli Ulivi,
era seduto assorto nel pensiero.
Gli scribi e i farisei
mi hanno trascinata innanzi a lui,
dovevo pagare il mio peccato,
non ho coraggio di parlarne a voi,
non sono timorata del Signore,
mi hanno colta in flagranza di peccato,
sono un’adultera Madonna,
non merito che voi mi compatiate.
Quando sono arrivata al suo cospetto,
Gesù non mi ha guardata,
scriveva sul terreno,
gli hanno chiesto consiglio,
hanno citato la legge innanzi a lui,
io meritavo di esser lapidata.
Avevano le pietre nelle mani!
Non mi è piaciuto il modo
in cui hanno parlato,
in loro c’era inimicizia e non rispetto,
avevano una voce sospettosa, irriverente,
e mi sembrava
che volessero tendergli un tranello.
Madonna mia,
che luce nei suoi occhi
quando Gesù li ha alzati,
ci hanno folgorati,
tutto si è fermato in quel momento,
e la sua voce era così calma,
così severa e così sicura:
“Quello di voi che è senza peccato
scagli per primo una pietra contro di lei”,
ha detto.
Li ho visti impallidire tutti,
vecchi e giovani,
hanno aperto la mano,
a cominciare dai più anziani,
e fatto cadere il sasso.
Si sono allontanati nel silenzio.
Solo allora Gesù ha sollevato il capo
e mi ha guardata:
(....)
(Maria) Figlio, luce dei miei occhi,
lascia che ti abbracci,
lasciati guardare in viso,
sei tanto dimagrito,
hai un’aria stanca, preoccupata,
fai che io accarezzi la tua chioma
scomposta dal lungo camminare,
la tua barba morbida
che è cresciuta incolta
in tutti questi giorni che sei stato via.
Siediti accanto a me, ti ho ritrovato,
ho mantenuto la parola che ti ho dato:
non ti ho cercato,
ti ho seguito da lontano,
ho vigilato!
La Pasqua è vicina, dove la passerai?
Andrai a Gerusalemme pure tu?
Mi hanno detto che i Giudei ti cercano,
non ti amano laggiù, ti prenderanno!
Vogliono farti male amore mio!
Stai attento, non provocarli,
non esporti alle loro ire,
ascolta il mio povero cuore figlio mio!
(Gesù) Madre, quanto mi sei mancata!
Ti ho pensato durante il mio peregrinare,
ogni sera mi sei stata accanto,
Il tuo viso mi appariva chinato sulla fronte
per augurarmi la santa notte con un bacio,
la tua mano la sentivo leggera sopra il capo.
Quando aprivo gli occhi la mattina
prima che la luce del sole si levasse
mi sembrava di sentire la tua voce amica
che cantava una lode
o ringraziava Dio per la nottata.
Non mi chiedere dove passerò la Pasqua,
tu lo sai che è giunta la mia ora
e che a Gerusalemme
mi aspetta la volontà del Padre.
Il figlio tuo sarà glorificato
ma come il chicco di frumento
che cade sul terreno può dare frutti
solo se viene sotterrato,
così sarà per me:
Io sarò innalzato
per attrarre a me tutte le genti,
per glorificare il Padre mio che mi ha mandato
e vincerò la morte insieme a te.
Non temere!
Non starò via per molto,
ritornerò, credilo fermamente,
non dubitare mai della mia parola
(...)
Sesto
Quadro
Maria e le donne di Galilea
incontrano Giovanni a Gerusalemme.
La sepoltura di Gesù - Santo Sepolcro
Gerusalemme
(Giovanni) Avete visto Maria
la mamma di Gesù, donne?
La sto cercando in ogni dove,
è successa una cosa orribile,
hanno preso Gesù,
l’hanno arrestato come un malfattore,
l’ha tradito Giuda l’Iscariota,
Dio mio, Dio mio, perché ci hai abbandonato?
(Maria) Giovanni, benvenuto,
vi ho scorto che correvate trafelato
e ho accelerato il passo anch’io per incontrarvi,
che mi dite di Gesù,
l’ho visto al Tempio, era osannato,
ha fatto la volontà di Dio
e ha scacciato dal cortile i cambia valute,
i venditori di colombe, era infuriato,
ha riportato il luogo a casa di preghiera,
lo ha purificato.
(Giovanni) Donna Maria
non ho buone notizie da portarvi,
ieri ci siamo riuniti con Gesù
per consumare la Pasqua
a casa di un buon uomo generoso.
Il Maestro si è seduto a tavola con noi,
poi ha preso il pane
ha reso grazie a Dio e lo ha spezzato,
ce lo ha porto
pronunciando delle parole nuove:
Prendete e mangiatene tutti,
questo è il mio Corpo che è dato per voi,
ci ha detto, fate questo in memoria di me.
Ci siamo commossi,
nessuno lo ha interrotto,
abbiamo sentito un fremito nel cuore,
Gesù era pallido e aveva gli occhi chiusi,
è rimasto assorto, non si è mosso,
una luce gli ha illuminato la figura.
Ha preso il calice del vino
e lo ha elevato al cielo,
la sua voce si è fatta dolce come una carezza
e ha esclamato:
“Bevetene tutti,
questo infatti è il mio sangue dell’alleanza
che sarà versato per molti
in remissione del peccato”.
Poi si è alzato,
ha deposto il mantello,
si è cinto di un panno,
ha versato dell’acqua in un catino
e si è umiliato.
lui il maestro ha lavato i nostri piedi
e ci ha purificato.
Ci ha dato l’esempio prima di partire,
si è fatto servo per insegnarci la via dell’umiltà.
Ci ha purificati madre, ma non tutti.
Quando è tornato al desco ci ha annunziato:
“uno di voi mi tradirà”.
Mi sono chinato sul suo petto
e ho domandato,
“chi è Signore?”
(.... )
(...)
(Maria) Figlio, figlio adorato
come t’hanno ridotto,
ti hanno massacrato!
Il tuo viso è rigonfio, livido, sfigurato,
perché quelle spine sul tuo capo?
Hai le vesti stracciate, insanguinate
ma quante percosse ti hanno dato?
Il collo, la schiena, le gambe
sono segnate dalla fune,
ma perché ti hanno fustigato?
Povero cuore mio,
sostienimi Dio,
lenisci il suo dolore,
non lo voglio umiliato.
Lui il figlio tuo trattato come un malfattore,
la gente lo insulta,
lo beffeggia,
lo riempie di sputi
gli lancia sterco per mortificarlo
non ha timore dell’ira di Javeh;
è il Signore che si è fatto uomo,
si è fatto servo,
si è fatto schiavo.
Lui per amore nostro
ha rinunziato alla regalità,
ha preso la croce come l’ultimo dei poveri
e le sue lacrime
hanno iniziato a piovere sul mondo
e io le accolgo tutte sul mio capo.
Gesù, come è pesante la tua croce,
il tuo corpo la sostiene appena,
i tuoi piedi scalzi
lasciano il terreno insanguinato,
le tue ginocchia si piegano
e le gambe malferme
non sorreggono il peso
che ti hanno affidato.
Ora la croce si abbatte su di te.
Come posso lasciarti a terra,
come faccio a non correre a curarti
a detergere il sangue dal tuo viso?
Lasciatemi andare donne, non mi trattenete,
Gesù è mio figlio, ha bisogno di me!
(Maria) Fermiamoci qui, questo è il luogo fissato,
Gesù ha posato il legno sul terreno,
le forze umane lo hanno abbandonato.
Giovanni, statemi a lato,
non voglio andare via,
voglio vivere anch’io la sua passione.
(....) Guardate, lo hanno spogliato,
nudo è l’amore mio,
come un bambino appena nato,
non temere Gesù,
lascia che vedano fino a qual punto
il mondo ti ha umiliato!
Ecco distendono il tuo corpo sulla trave,
sento il tuo grido di dolore …
Nooo, non così, gli fate male,
piano, vi prego piano,
usate chiodi appuntiti
che entrino le sue carni con dolcezza!
(...)
(Giovanni) Asciugate le vostre lacrime Maria,
venite via con me,
andiamo un po’ più indietro,
i soldati vi hanno individuata,
non turbiamo la quiete
di quest’ora triste e sfortunata.
Guardate madre mia,
ora si stanno spartendo le sue vesti,
ne fanno quattro parti
e sulla tunica vi tirano la sorte …
(Maria) L’avevo tessuta io,
è senza cuciture,
è un pezzo solo,
gliela ho donata quando è tornato dal deserto,
lui ha sorriso con dolcezza
e prima d’indossarla l’ha baciata.
(Giovanni) La gente mormora ancora,
non ha pietà di lui,
Tu sei il Re dei Giudei,
dice con scherno,
salva te stesso!
Oh Madre Santa, ricordo le parole di Gesù:
porgi l’altra guancia lui diceva,
perdona chi ti ha offeso,
ama i nemici …
il mio cuore è in tumulto,
non riesco a pregare,
non si può uccidere colui
che è la via, la verità e la vita
non posso perdonare.
Gesù sillaba qualcosa con fatica
e il vento ci conduce la sua voce:
Padre perdona loro, dice,
perché essi non sanno cosa fanno.
(Maria) Dio, Padre nostro, è l’ora sesta,
tutto si oscura,
il cielo si rigonfia di tempesta,
il vento spazza via tutte le cose,
i lampi saettano nel buio,
abbracciamoci donne,
il Signore sta inviando la sua voce
e il lutto del suo cuore ci percuote.
“ELOÌ, ELOÌ, LAMÀ SABACTAMI!!!”
(Giovanni) Chi grida così?
Di chi è la voce
che in mille echi risuona nelle tenebre?
E’ un grido di dolore o di speranza?
Quel grido stacca i sassi dal terreno
e spacca tutto intorno la montagna,
il suolo trema e scardina le tombe,
si ridestano i morti nei sepolcri.
(Maria) E’ l’ora nona e tutto tace,
si è compiuto il dramma del mondo
e nel silenzio vedo una lama luccicare.
Una mano sacrilega la prende,
l’affonda nel costato di mio figlio
e mi trafigge il cuore.
il presagio oscuro si è avverato:
il cuore di Maria
è stato trapassato.
Santo Sepolcro - Cappella rito ortodosso
Gerusalemme
Il lamento funebre di Maria.
Avvolgilo pian piano nel lenzuolo
mano gentile,
lascialo con me,
tra le mie deboli braccia fallo riposare.
Gesù, bambino caro
luce della mia vita
che mi hai sempre amato,
ti voglio tenere stretto sul mio cuore
e ridestare il tuo che si è fermato.
Ti ricordo fanciullo
quando andavi a pescare in riva al lago,
raccoglievi i sassi sulla sponda
e di piatto, li lanciavi sull’acqua
facendoli rotare e rimbalzare,
poi t’incantavi a contemplare i cerchi
che si allargavano sulla superficie.
Io ti guardavo da lontano
con i miei occhi vigili
e benedivo Dio
che di grazie infinite
mi aveva ricolmato.
Ricordo la tua voce allegra
e la risata che seguiva
ogni racconto lieto:
tutto era gioia per te,
tutto bellezza,
tutto tu ricevevi con semplicità.
Dividevi il pane con i più poveri di te
e inventavi giochi per gli amici
che sulla soglia di casa a ogni ora
venivano a cercarti.
Le tue grida gioiose echeggiavano in aria
quando con i compagni
ti facevi rotolare giù per la vallata
o ti divertivi a far volare in cielo gli aquiloni.
Il tuo sorriso
accompagnava il gesto amoroso della mano
e il tuo sguardo
era tanto soave e un po’ lontano.
Quanta bellezza emanava il tuo volto,
quanto sublimi erano le tue parole,
con che dolcezza davi tutto te stesso
a chi aveva bisogno di un po’ di carità.
Ti ripenso al lavoro mentre fischiettavi,
nelle tue mani il legno si plasmava come creta
e pieni di grazia e di bellezza
erano tutti gli oggetti che creavi.
Vedo innanzi a me campi dorati
e la tua figura snella raccogliere le spighe.
Amavi riunirle in mazzi punteggiati
dal rosso scarlatto dei papaveri
che come stille di sangue
vi rimanevano imbrigliati.
Mi correvi incontro col tuo dono
lo deponevi sulle mie ginocchia
che si erano piegate un poco
per accogliere l’offerta
del tuo amore immenso per l’umanità (....)
(...)
(Maria) E’ giorno, che profumo di viole!
Ho sentito un labbro sfiorare la mia fronte
con un fresco bacio.
Che luce dorata invade la mia stanza,
mi sento leggera e riposata.
Perché tanta gioia nel mio cuore,
perché tanta quiete ritrovata?
Dove è andato a finire il mio dolore,
la mia stanchezza,
la mia infelicità?
Ecco, mi voglio sciogliere i capelli,
li voglio pettinare come se andassi a nozze,
voglio accogliere il sole come una sposa
che con la veste candida si avvicina all’altare.
Destati voce mia,
intona il canto di lode al tuo Signore
che per darti conforto
ti ha dormito a fianco.
(Gesù) Salve Regina,
madre di misericordia,
vita e dolcezza,
speranza delle genti,
conforto di chi è afflitto,
fortezza di ogni cuore che si sente solo,
rifugio di chi si sta perdendo in questo mondo,
salvatrice dell’anima
che è appena giunta in Paradiso.
Son’io, tuo figlio, sono ritornato(....)
Sesto Quadro
Icona della Pentecoste
Scuola di Novgorod (Russia), XVI sec.
(Maria) Venite figli miei,
prendete posto intorno a questo desco,
è l’ora di spezzare il Pane,
di alzare al cielo il Calice divino
e celebrare così quella passione
che ha trasformato l’uomo
in oggetto d’amore.
Questo è un giorno benedetto,
sento che è giunto il tempo della maturità.
Gesù è asceso al cielo
e dalla destra del Padre ci benedirà.
Il figlio mio prima di morire
ha voluto affidarvi tutti a me,
con voi ho ricevuto il pegno del suo amore
e il mio cuore ha aperto le sue porte
a tutta intera la vostra umanità.
Disponiamo il nostro animo all’attesa,
Il Padre si è riunito al Figlio
e dall’unione
si è avverato il miracolo
più grande di tutta la creazione:
è esploso l’amore di Dio!
È una gioia immensa che trabocca,
è come un corso in piena
che straripa dagli argini e c’inonda.
E’ lo Spirito Santo che dirompe
e Dio lo porrà nei vostri cuori
per guidarvi sicuri nel mistero
racchiuso da sempre nella Trinità.
(Giovanni) Madre, diamoci la mano,
uniamoci in un cerchio
e recitiamo insieme la preghiera
che Gesù ci ha insegnato:
Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo Regno …
(Maria) Sia fatta la tua volontà nei nostri cuori,
la nostra mente si apra alla preghiera,
la nostra lingua diffonda la parola
lasciataci dal figlio,
parli gli idiomi di tutte le nazioni,
fecondi la terra della sua pietà.
Ecco, alziamo gli occhi al cielo
guardiamo la luce che c’invade,
come lingue di fuoco
si posa su di noi
e il suo calore ci trapassa il petto.
(...)
(...)
Il giorno che tuo figlio è morto sulla croce
le nostre lacrime hanno lavato il mondo,
tu mi hai sorriso e mi hai eletta regina,
mi hai date le chiavi che aprono il tuo Regno,
poi hai preso tra le mani la corona,
l’hai deposta con gioia sul mio capo,
e, con amore,
vi hai incastonate come gemme pure
tutte le lacrime dell’umanità!
Padre!
Gesù mi ha affidato i suoi fratelli,
e io li accolgo tutti sul mio cuore:
con tenerezza li prendo per la mano
e ad uno ad uno li ricongiungo a Te,
li pongo tra le tue sante braccia
e tu che ne sei il padre,
ti prego, accoglili
… riprendili con te!
------------------
Gloria,
gloria,
gloria a Dio nel più alto dei cieli!
M.T.
Crocifisso - sacrestia
Santo Sepolcro - Gerusalemme