COMMENTO
MARIOLOGICO ALL'INNO TRATTO DALLE LEZIONI DI PADRE FILIPPO CUCINOTTA
L’Angelo contrappone Maria ad Eva, la benedizione alla maledizione
la gioia al dolore.
Eva era stata condannata a partorire nel dolore; Maria, per grazia,
darà alla luce nella gioia.
Maria è la nuova Eva.
Dio è presente in Maria, la quale perciò è elevata ineffabilmente al
di sopra degli uomini e degli angeli, diventando trono del Re divino e
talamo delle sue nozze con la natura umana.
Mediante l’incarnazione di Dio e il verginale concepimento si opera
una ricreazione della natura e delle sue leggi.
La verginale maternità introduce alla comprensione del mistero del
Verbo Incarnato, di cui diventa prova inconfutabile;
essa è il primo miracolo di Cristo, è il compimento delle sue verità:
perché Egli è Dio-Uomo:
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come Dio, non poteva che nascere da una Vergine;
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come uomo doveva avere una Madre: la Vergine-Madre.
Maria, Madre divina, congiunge cielo e terra con lo stupore degli
Angeli e la rovina dei demoni.
La Madre di fronte al Figlio è come il virgulto o il tralcio di
fronte al suo Germoglio, come il ramo che porta e possiede il suo
Frutto, Maria produce e coltiva lo stesso Cultore del genere umano.
Per gli uomini la verginale Maternità diventa canale di misericordia
e di grazie. Maria è come un campo ubertoso e una lauta mensa imbandita
per tutti. Gesù è il pascolo delizioso che Ella offre alle anime e il
loro rifugio. Più che l’incenso offerto da Zaccaria nel tempio, Maria è
incenso e propiziazione del mondo: per lei Dio si chinò verso gli
uomini, per lei gli uomini s’accostano fiduciosi a Dio.
La Vergine, Madre di Cristo - Agnello e Pastore - è paragonata ad un
ovile chiuso, dove i fedeli trovano difesa contro gli assalti dei demoni
e accesso al paradiso. Per lei Angeli e uomini gioiscono insieme.
Più che i pastori di Betlemme, veri propagatori e testimoni della
Buona Novella sono gli Apostoli e i Martiri: dei primi Maria è
l’eloquenza, dei secondi il coraggio, perché essi testimoniano il Cristo
nato da lei, custodendo integro il dono della fede, di cui Maria è
fondamento e prova.
Vestendo Cristo, Maria ci sottrae all’inferno e ci veste di gloria.
Vero astro è Cristo; Maria ne è la Madre, lo splendore che
preannuncia la piena rivelazione del vero Dio.
E’ Lei che presenta Cristo come Signore ai Magi, spodestando così il
diavolo, che con l’idolatria aveva usurpato per sé l’onore divino.
E’ Lei che, come ha liberato i Magi dai crudeli riti pagani e
dall’adorazione del fuoco diffusa tra i Babilonesi, così libera pure noi
dalle opere malvagie e dal fuoco delle passioni.
Non più una stella, ma la Vergine è vera guida dei fedeli e loro
gioia.
Maria, in quanto portatrice di Dio, smaschera l’idolatria, dominio di
Satana, e ne libera gli uomini.
Perché Madre di Dio, Maria è il mare che inghiotte il demonio, la
roccia da cui erompono le acque salutari; la colonna di fuoco e di nube
che guida e protegge il popolo di Dio, la dispensiera della vera manna,
la terra promessa da cui scorre latte e miele.
Maria è il fiore e la corona dello stato verginale. Colei che
luminosa manifesta sulla terra la vita del cielo.
Lo stato verginale proprio dei cieli aveva fatto il suo primo
ingresso sulla terra nel paradiso; la terra da allora non l’ha più
conosciuto fino alla venuta di Cristo: Maria, la Vergine Madre, è
l’albero della vita; dona il Redentore ai condannati; intercede ed
ottiene perdono dal Giudice; riveste gli uomini, spogliati del dono
divino, perché di nuovo possano accedere a Dio e parlargli con fiducia,
attratti dal desiderio dei beni che soli sono degni d’essere amati.
La divina Maternità rapportata a Dio è un grande mistero; nessuno
infatti potrà capire come una piccola creatura abbia potuto contenere,
senza circoscriverlo, il Dio infinito; mistero che diventa ponte di
transito alla cognizione dell’ancor più grande mistero del Verbo
incarnato. La Maternità divina diventa sicuro vanto di tutti i credenti,
anzi glorificazione della stessa natura umana, in quanto pone Maria al
di sopra degli Angeli, costituendola trono stupendo di Dio.
Grande e singolare privilegio, che congiunge in Maria le due opposte
prerogative della donna: la verginità e la maternità.
Era necessario che Dio prendesse carne da Maria per poterci salvare,
abolendo il peccato ed aprendo il cielo. In tal modo la Maternità di
Maria diventa per noi l’unico mezzo che ci introduce al possesso del
regno di Cristo e dei beni eterni.
Maria è come il deposito della divina sapienza, la dispensa della
divina provvidenza.
Maria diventa essa stessa un mistero che mente umana - pur
affaticandosi - non potrà mai penetrare, che lingua non potrà mai
esprimere.
Ma per quanti credono con la stessa semplicità dei pescatori di
Galilea, la Madre che verginalmente ha generato il Dio Salvatore
diventa: esca che attira, argano che solleva, faro che illumina, barca
che trasporta, porto che accoglie a salvezza.
Maria, gloria e sostegno della verginità, è l’unica porta che ci
immette alla salvezza, l’iniziatrice e la causa della spirituale
ricreazione. Questa rigenerazione trova la sua espressione più bella
nello stato verginale che segue Cristo, autore della Verginità.
In rapporto al Cristo, è il talamo in cui il Verbo ha celebrato
verginalmente i suoi divini sponsali con l’umanità. In rapporto alle
vergini, spose del Verbo, è Colei che le nutre e le accompagna allo
Sposo.
Maria è il veicolo della Luce divina che illumina gli uomini. Maria è
la Madre della Luce, e perciò sorgente dei riti vivificanti. E’ la vera
piscina di Siloe, che lava le brutture del peccato.
Maria, Madre di Cristo, acqua salutare, è come il fonte battesimale
in cui il battezzando viene immerso o la coppa che gli versa sul capo
l’acqua che rigenera e dà gioia: è come la fragranza dell’unguento
crismale con cui viene unto ed è la vita del banchetto eucaristico, in
quanto da lei il Verbo ha preso la Carne e il Sangue che a noi offre in
cibo e bevanda. Maria è il tabernacolo di Dio, il vero Santo dei Santi, ove il Verbo
ha posto dimora.
A motivo del verginale concepimento, Maria è la vera arca costruita
con legni immarcescibili e indorati dallo Spirito Santo.
Il tempio aveva il suo tesoro; Maria è l’inesauribile tesoro da cui
ognuno attinge la vita, è il diadema dei re, è il vanto dei sacerdoti.
Non il tempio di Gerusalemme anche se costruito come una fortezza sul
Monte Moria, ma la Vergine è il baluardo della Chiesa e dell’impero
cristiano; Colei che - come una volta l’Arca - conduce alla vittoria e
sconfigge i nemici.
Maria è medicina corporale e salvezza spirituale. |